Ferriere nell'antichità
La storia del territorio di Ferriere si perde nel primo millennio, ma l'avvento della popolazione si fa risalire all'età del ferro, epoca in cui vi si stabilirono le popolazioni liguri. Ferriere quindi fu per lungo tempo sotto il dominio dei genovesi, come attestano ancora i dialetti e le usanze.
Dopo la caduta dell'Impero Romano per il conseguente spopolamento che si verificò in tutta Italia, la zona venne abbandonata e del territorio di Ferriere si trova solo cenno nel regio decreto del Re Longobardo Rachis del 5 agosto 747.
Nei secoli posteriori la sona della Val Nure fu divisa in giurisdizioni civili ed ecclesiastiche. La scarsità del ferro che si riscontrava in tutta Europa verso il XII secolo, indusse i governanti a sfruttare le miniere in considerazione anche dell'immensa estensione boschiva della zona indispensabile al funzionamento degli alti-forni. Nella zona di Ferriere esistevano infatti 2 alti-forni, 14 magli, mantici e rogge.
Frazioni
Le frazioni di Casaldonato, Cerreto e Centenaro ingrossarono a vista d'occhio e di conseguenza sorse un vero villaggio di minatori che prese il nome di Reate dal Moroni da Rieti che aveva ottenuto in concessione dal Duca di Milano il feudo della zona mineraria.
Nel 1473 Moroni donò a Lorenzo di Monte Gambaro la zona. Il 10 novembre 1483 a seguito di contrasti con il Moroni, Francesco Sforza vendette la proprietà al Conte di Compiano Manfredi Landi. La vendita non fu gradita ai Nicelli che governavano il territorio di Farini, i quali il 25 gennaio 1484 attaccarono Ferriere e ne distrussero il complesso industriale. La zona restò comunque feudo del Landi fino al 1509, data in cui fu venduta ai Nicelli. I Duchi Farnese, insediatisi a Piacenza riscattarono nel 1576 i diritti feudali di Ferriere.
Del secolo XVII in poi...
Del secolo XVII si hanno poche notizie: nel 1630 la zona fu colpita dalla peste e nel 1636 fu invasa dalle milizie spagnole.
Alla metà del 1700, la zona di Ferriere ottenne un notevole sviluppo sotto il Ducato di Parma e Piacenza. Nel 1795 l'improvvisa entrata a Piacenza di Napoleone e la durezza dell'armistizio sottoposero le popolazioni della zona ad eccezionali vessazioni tanto che il 5 gennaio 1806, quando divampò in tutta la montagna piacentina la rivolta, insorse anche la zona di Ferriere e si unì al Dipartimento del Taro. Nel 1817 si ottenne la denominazione di comune di "Ferriere":